Rappresentazione grafica delle serie temporali di alcuni dei principali inquinanti atmosferici e delle loro previsioni a 7 giorni relativi alla stazione di rilevamento Pascal Città Studi di Milano.
I dati sono forniti dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Lombardia (ARPA Lombardia).
Per l’interfaccia utente e la trasformazione dei dati si è utilizzata la piattaforma open-source KNIME; per il calcolo del modello predittivo ottimale e la rappresentazione grafica rispettivamente la funzione auto.arima() e la funzione ggplot() del software open-source R.


Particolato fine (PM2.5)
Il termine PM2.5 identifica le particelle di diametro inferiore o uguale ai 2,5 µm che possono essere di origine naturale (incendi boschivi, ecc.) e/o antropica (riscaldamento, industrie, traffico, fenomeni di attrito su strada, ecc.). Queste particelle, caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera, sono in grado di penetrare in profondità nei polmoni.
Tra i disturbi attribuiti al particolato fine vi sono patologie acute e croniche a carico dell’ apparato respiratorio (asma, bronchiti, enfisema, allergia, tumori) e 𝗰𝗮𝗿𝗱𝗶𝗼-𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼. Alcuni studi hanno poi evidenziato una relazione tra i superamenti dei limiti di legge per la concentrazione di particolato e il numero di infezioni da virus (tra cui il Covid-19).
Il valore limite del PM2,5 per la protezione della salute umana, stabilito dalla normativa è 25 µg/m come media annua.
Biossido di Azoto (NO2)
Il biossido di azoto è una sostanza inquinante dell’atmosfera che aggrava le condizioni dei malati di asma, bambini e chi soffre di malattie respiratorie croniche o di malattie cardiache. Superata la soglia di 10 ppm insorgono problemi nella respirazione polmonare ed edemi polmonari, mentre già con 15 ppm si ha irritazione delle mucose e degli occhi.
Tra gli effetti a lungo termine si possono annoverare le alterazioni polmonari a livello tissutale e cellulare, aumento della suscettibilità alle infezioni polmonari sia di tipo batteriche che virali, mentre si sospettano possibili danni sull’apparato cardio-vascolare quali l’induzione di ischemiche del miocardio, scompenso cardiaco e aritmie cardiache.
Il valore limite del NO2 per la protezione della salute umana, stabilito dalla normativa è 40 µg/m³ come media annua.